Il Cannonau “Sartiu” di Sedilesu è il frutto delle vigne più giovani della nota cantina sarda, espressione più fresca e disimpegnata ma non per questo meno territoriale. Il nome della famiglia Sedilesu è diventato iconico per gli appassionati di vini artigianali, o meglio di liquidi che raccontassero un territorio in modo profondo ed emotivo. Se dovessimo pensare alla Barbagia spremuta nel bicchiere, ci aspetteremmo esattamente questo, infusi di macchia e frutto capaci di toccare corde profonde, ma anche di assumere sfumature diverse a seconda di età delle vigne ed affinamento. Il principe della zona è ovviamente il Cannonau, mente per quanto riguarda i vitigni a bacca bianca ricordiamo memorabili interpretazioni di Granazza, accomunati dalla capacità di sfidare il tempo in maniera virtuosa. Bottiglie di cui davvero non ci si stanca mai.

Il rosso “Sartiu” è ottenuto da uve Cannonau in purezza, espressioni delle vigne più giovani coltivate in quel di Mamoiada a circa 600 metri di altitudine e che poggiano su suoli granitici. In vigna l'approccio è da sempre non interventista, in modo che siano frutto, annata e territorio a parlare, pertanto si seguono i dettami dell'agricoltura biologica. Anche in cantina si prosegue coerentemente, con fermentazioni alcoliche spontanee ed affinamento di 12 mesi in vasche di cemento.

Il vino Sartiu si presenta nel calice con veste rubina intensa e quasi impenetrabile. Impatto olfattivo ricco e variegato, che riporta con la mente al luogo d'origine del liquido, dato che si rincorrono richiami alla frutta matura, alla carruba e al mirto. Il sorso ha peso e struttura, ma al contempo sa essere succoso e slanciato, ravvivato da freschezza e da un tannino elegante. Rosso piuttosto dinamico, anche a livello gastronomico, da spendere su preparazioni a base di carne ma anche su formaggi a media/lunga stagionatura. Un biglietto da visita di livello assoluto.